Disoccupazione giovanile 2017 di nuovo in salita.

La disoccupazione iniziata nel lontano 2007 con un aumento del 20% dei giovani senza lavoro ha da sempre avuto la tendenza ad essere in aumento, fino a che nel marzo del 2014 ha registrato un picco di disoccupazione del 43,5 punti percentuale. Quest’estate però questa enorme montagna che non vedeva una variazione se non una continua salita da ben 9 anni ha avuto un assottigliamento di ben 10%, la speranza di un continuo decremento nel corso degli anni era da tutti molto attesa e sperata, ma la buona notizia dura poco, per la precisione fino agli inizi del 2017. Infatti con l’inizio di questo nuovo anno ci sono 2 terrificanti notizie, la prima è che la curva stimata dall’Istat non è propensa ad avere un orientamento verso il basso e la seconda è che stiamo ritornando al massimo picco storico con ben il 43%. Ma parlando in numeri effettivi con dati presi dall’ISTAT (istituto statale di statistica) è che la fascia d’età che va tra i 15 e i 24 anni anche con agevolazioni come Garanzia Giovani oppure Scuola-Lavoro il numero di giovani che non ha un’occupazione e di 3.089.000. Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, afferma: “Nel quadro complessivo, preoccupa la situazione dell’occupazione giovanile”.
Paradossalmente mentre tra i giovani si registra il peggior tasso di disoccupazione degli ultimi anni, tra le fasce di età più elevate, i cittadini di 50 anni o over 50, e le donne si registra, invece, un aumento dell’occupazione. “Si rilevano segnali di crescita per le donne e gli over 50”, ha affermato l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica). Tuttavia, la crescita è attribuirle solo a quei cittadini che possiedono un lavoro dipendente. In questa fascia di età, si registra un tasso di occupazione pari al 57,3% .Sono parole nette quelle usate da Guy Ryder, direttore generale dell’International Labour Organization (ILO), agenzia delle Nazioni Unite che ha analizzato il tasso di disoccupazione dei vari stati mondiali dal 2006 al 2014 come base per creare proiezioni del livello occupazionale dal 2015 al 2019.

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