“Blue Whale”, il gioco della morte

‘End’, scrive questo Yulia Konstantinova su Facebook, accompagnato dall’immagine di una balena blu, prima di morire.

Sedici anni e la voglia di giocare ad un gioco di moda.

E’stata questa la causa della morte di 130 giovani che provenivano tutti da famiglie tranquille. Altre informazioni poi hanno portato alla scoperta che tutti i ragazzi appartenevano agli stessi gruppi online.

I suicidi sono stati registrati a partire dal novembre 2015 fino ad arrivare agli ultimi due, di due ragazze, il 26 febbraio 2017.

La vera e propria sfida che si sono trovati ad affrontare si chiama “Blue Whale”, letteralmente “balena azzurra”.

Creato da un gruppo di tre ragazzi russi che due anni fa pubblicarono una foto di una ragazza morta suicida sotto un treno. Ora i colpevoli sono dietro le sbarre.

Il fenomeno è spopolato anche in Francia sotto il nome di «The blue whale challange».

L’iniziativa consiste in 50 giorni di sfide, a partire da quelle più soft, fino ad arrivare a quella che istiga al suicidio.

Sono veri e propri livelli, per accedere a quello successivo le vittime devono completare la sfida che gli viene proposta. Le prime di solito sono inoffensive, come per esempio fare felice qualcuno o dire ti amo. Si arriva poi ad incidersi sul corpo con un coltello una balena azzurra.

L’ultimo giorno è quello della fine: bisogna trovare l’edificio più alto e buttarsi.

Le menti che sono dietro a questo progetto fanno leva sui sentimenti già turbati di ragazzi inclini alla depressione, incitano la loro impossibilità di essere all’altezza delle aspettative. Sono sotto il mirino anche i ragazzi che hanno problemi con il loro aspetto fisico o mentali.

La polizia russa si è già attivata per investigare sul caso. Sono già stati chiusi molti siti e si cerca sempre di più di bloccarne la diffusione.

Ma questo non impedisce ancora del tutto la divulgazione dei contenuti che sfortunatamente girano ancora in rete. Non si può ancora dire se “Blue Whale” attraverserà o no altri confini.

Facebook si è attivato e come oramai dal 2014 mette a disposizione strumenti automatici per coloro che hanno difficoltà emotive.

L’evoluzione a cui il social network è sottoposto tutti i giorni l’ha portato a sperimentare una nuova tecnologia che sarà in grado di rintracciare tutti i comportamenti anomali. Anche durante i live la piattaforma rileverà i comportamenti a rischio e li segnalerà ai servizi competenti. All’utente intanto apparirà la finestra di dialogo per l’assistenza anche se il video non sarà fermato.

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